Kintsugi, l’arte delle preziose cicatrici

Kintsugi, l'arte delle preziose cicatrici

Quando i giapponesi riparano un oggetto rotto, valorizzano la crepa riempendo la spaccatura con dell’oro.
Credono che quando qualcosa ha subito una ferita ed ha una storia diventi più bello.
Il lavoro di elaborazione delle ferite nell’anima altro non è che questo…
‘Rimettere insieme i cocci della propria vita’ non si limita ad un’operazione di mero assemblaggio…
È l’occasione rara di riscrivere la propria storia, rivisitarla, tesaurizzandone i vissuti.
Non si tratta di uno scavo archeologico come una lettura scarsamente approfondita di Freud ha lasciato supporre in molti.
Bensì di riabilitare e dar vita a parti rimaste sepolte e inutilizzate, restituendo valore all’essere.
A volte le persone temono di perdere irrimediabilmente parti di sé, parti di cui si vergognano perché rimaste ‘piccole’ in quanto fragili…spesso ferite…
Ecco allora che l’elaborare diviene mezzo di evoluzione non di eliminazione…creando una sutura dorata che non butta, non scarta, ma accoglie, apprezza, ed ama.

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